UN LUOGO RICCO DI TRADIZIONE

Per una vacanza piena di relax e magia

Il nostro Chalet in Val Badia nasce nel 2016 dopo la ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio originario che un tempo ospitava il mugnaio del paese di Longiarù. Da qui nasce il nome ladino "Mornà" che significa appunto mugnaio. Questa forte connotazione storica e tradizionale l’abbiamo voluta replicare negli spazi interni ed esterni dello Chalet, cercando di creare ambienti autentici in armonia tra passato e presente.

Tra le mura di un’antica residenza è nato un rifugio accogliente, privo di barriere architettoniche, immerso nella pace della natura, al cospetto delle imponenti vette delle Dolomiti.

Accogliamo i nostri ospiti con il calore che viene dal cuore, riserviamo loro un servizio personale e li accompagniamo con discreta vicinanza durante le loro vacanze in Val Badia. La nostra più grande soddisfazione è riuscire a fare in modo che il soggiorno a Longiarù sia caratterizzato da qualcosa di speciale. Anche per questo siamo sempre disponibili per consigli e utili suggerimenti su escursioni e attività da svolgere in Val Badia.

LA STORIA DELLA “CIASA AL MORNÀ”

Da abitazione del mugnaio di longiarù a chalet nelle dolomiti

Prima dell’avvento del turismo,

che sostiene da decenni tutte le famiglie della Val Badia, nella valle vigeva un’economia di pura sussistenza. Malgrado l’altitudine elevata e le condizioni climatiche rigide quasi al limite della sostenibilità, i contadini di Longiarù coltivavano già nel XV secolo segale, orzo, avena, fave e patate.

A partire dal 1700,

per polverizzare i cereali e trasformarli in farina si iniziarono a costruire i mulini ad acqua. I mulini sono ben radicati nella valle di Longiarù, che un tempo ne contava ben 40 di diverse tipologie. L’importanza di questi edifici per l’economia locale è percepibile dai cognomi locali e soprattutto dalla toponomastica. Infatti, l’edificio originario dello Chalet Mornà veniva indicato come “Al Mornà” che in ladino significa “al mugnaio” e la località dove sorgeva chiamata “Plan Morin”, che significa “piana dei mulini”.

Il nome della località

deriva dalla passata concentrazione di meccanismi che sfruttavano la forza dell’acqua. Plan Morin ospitava infatti, oltre al mulino “Al Mornà”, una segheria veneziana, gli impianti di battitura e di raffreddamento di una fucina e altri 3 mulini ad acqua, tutti alimentati dallo stesso corso d’acqua.

A Longiarù i mulini

non hanno mai funzionato come entità produttiva autonoma, bensì servivano unicamente a coprire il fabbisogno dei singoli masi, o del gruppo di masi che li possedevano.

La casa “Al Mornà”

rappresentava l’eccezione alla regola: ospitava infatti l’unico mulino che macinava per conto di terzi. Costruita nel 1756 e ultimata nel 1770, come testimonia l’affresco ancora visibile all’esterno, l’edificio era l’unico mulino costruito in muratura e l’unico a contenere un’abitazione. Mentre la quasi totalità dei mulini entrava in funzione due volte l’anno, tendenzialmente in autunno e primavera quando si macinava ininterrottamente giorno e notte, la casa “Al Mornà”, aveva un’attività molto più costante, anche se il solo mestiere di mugnaio non bastava comunque al sostentamento della famiglia.

L’arte della costruzione dei mulini e il mestiere del mugnaio

sono inevitabilmente scomparsi con il trascorrere del tempo. Il movimento e il suono delle pesanti ruote in legno hanno dovuto arrendersi all’avvento dei motori elettrici. I mulini rappresenteranno comunque una testimonianza della cultura materiale contadina e della storia della Val Badia.




Allo Chalet Mornà ci impegniamo a mantenere vivo
questo ricordo.